Il processo inverso
Lo sviluppo di un software, quando fatto bene, è un processo progressivo: si parte da un'idea, si definiscono gli obiettivi e le decisioni di alto livello, si creano dei piani, si scrive il codice e si arriva a un prodotto funzionante.
Mettere mano a un codice scritto da altri è un processo esattamente opposto: si parte dal risultato finale (il codice) e si cerca di risalire la catena logica per capire il perché di certe scelte. È come cercare di ricostruire un'intera storia a partire da una manciata di pagine sparse e senza un finale chiaro.
Questo processo è sempre complicato, ma diventa un vero e proprio incubo quando ci si imbatte in uno o più di questi fattori. E quando i vecchi sviluppatori sono scappati in Messico, potete scommettere che li troverete tutti.
I 4 segnali che indicano un codice "merdone"
Over-engineering e astrazioni non necessarie: un programmatore junior (ma a volte anche uno con più esperienza) può iniziare con le migliori intenzioni, cercando di rendere il codice super flessibile e generico. Il risultato? Un sistema eccessivamente complesso e pieno di eccezioni a regole teoricamente universali. Il codice diventa indecifrabile e la sua manutenzione un labirinto.
Zero documentazione: l'assenza di documentazione è uno dei mali più comuni. Spesso, la scusa è "non c'è tempo". Ma se il cliente ha il fiato sul collo e la priorità è solo lanciare il prodotto, nessuno pensa a facilitare il lavoro del prossimo. Il risultato è un codice che solo chi l'ha scritto può capire.
Tecnologie obsolete e test assenti: utilizzare linguaggi o tecnologie superati, con un supporto minimo dalla community, complica la vita a chiunque debba intervenire. A ciò si aggiunge spesso la mancanza di test, un altro segnale di un lavoro fatto in fretta e furia. Senza test, ogni modifica è un salto nel buio, con il rischio di compromettere il funzionamento dell'intero sistema.
Assenza di test: "chi aveva il tempo di farli?". È la domanda che ci si pone quando ci si trova di fronte a un progetto senza test automatici. Senza un set di test affidabili, ogni modifica diventa un salto nel buio, e il rischio di introdurre nuovi bug è altissimo.
Di chi è la colpa?
È facile puntare il dito contro gli sviluppatori che hanno creato il "merdone". Ma la verità è che queste situazioni sono quasi sempre il risultato di un intreccio di responsabilità tra azienda e team di sviluppo. Spesso sono dovute a una mancanza di:
Allineamento: aspettative non chiare e un flusso di comunicazione poco efficace.
Visione a lungo termine: focalizzarsi solo sulla scadenza a breve termine, sacrificando la qualità del codice e la sua manutenibilità futura.
Gestione del progetto: processi poco strutturati e un'assenza di leadership che guidi il team verso le scelte corrette.
Quindi, prima di lamentarvi, chiedetevi: vi siete mai trovati in un incubo del genere? O, ancora peggio, siete voi ad aver lasciato un "merdone" a qualcun altro?
Takeaway principali
Il processo di manutenzione è l'opposto dello sviluppo: decifrare il codice di altri richiede tempo, pazienza e un approccio completamente diverso.
Evitare i "Merdoni": per costruire un codice solido, evita l'over-engineering, documenta il lavoro, utilizza tecnologie aggiornate e implementa test automatici.
La responsabilità è condivisa: un codice di scarsa qualità è quasi sempre il risultato di una mancanza di allineamento e di una visione a lungo termine tra l'azienda e il team di sviluppo.
La qualità paga nel tempo: investire in una buona architettura e in una documentazione chiara riduce i costi di manutenzione futuri e rende il progetto scalabile.
Guarda questo video su: