Notion in una software house: quando serve il custom

Notion in una software house: un'analisi schietta tra tool e codice

Non esistono tool buoni o tool cattivi, ma strumenti da scegliere in base al contesto. Ecco perché a volte Notion è perfetto anche in una software house… e altre volte diventa un limite.
Mockup di uno smartphone con logo di Notion su sfondo bianco

"Notion in un'azienda di sviluppo software? Ma siete impazziti????"

Questo commento, per quanto esagerato, tocca un punto cruciale del dibattito che si sta consumando nel mondo tech: quando usare un tool già esistente e quando sviluppare qualcosa di custom?

Sembra che esistano due categorie estreme di persone, entrambe con un'idea sbagliata del problema:

  • Chi ritiene che, sapendo sviluppare, non si debbano usare tool creati da altri, quasi per una questione di principio.

  • Chi non capisce perché si sviluppi software custom, quando esistono strumenti "tuttofare" come Notion, che sembrano in grado di adattarsi a qualunque esigenza.

Entrambe queste posizioni sono, a nostro avviso, completamente errate. Un software, che sia un tool di terze parti o un prodotto custom, è sempre e solo uno strumento. E la scelta dello strumento giusto non è una questione di ideologia, ma di efficienza.

La trappola dei tool "tuttofare" e il mito del No-Code

Esistono strumenti sul mercato che sono meravigliosi, flessibili e potenti. Notion è uno di questi. Questi tool danno l'illusione di poter essere adattati a qualunque situazione, rendendo superflua la programmazione. Ricordate la moda del No-Code? Per un momento, sembrava che avrebbe rimpiazzato completamente lo sviluppo.

In realtà, i tool no-code (che restano strumenti validi in contesti specifici) sono spesso:

  • Estremamente limitati: per quanto flessibili, non permettono di gestire logiche complesse o casi d'uso molto specifici che richiedono un'interazione avanzata con i dati.

  • Incredibilmente inefficienti: un'applicazione no-code può diventare molto lenta e ingombrante man mano che cresce la quantità di dati o di utenti, compromettendo l'esperienza utente.

Sai qual è lo strumento più efficiente per definire logiche complesse in modo scalabile e performante? Il codice. La programmazione offre una libertà e una precisione che nessun tool pre-confezionato può eguagliare.

Quando è il momento di passare al custom? L'esempio di un caso reale

Nel nostro caso specifico, abbiamo utilizzato Notion per gestire un processo interno semplice, come il ranking di una competizione di ping pong. Un caso d'uso banale, perfetto per un tool come Notion. Inizialmente ha funzionato, ma con il tempo ha mostrato i suoi limiti: è diventato lento, e l'esperienza utente per caricare i risultati di una partita è diventata uno strazio.

Questo esempio, per quanto semplice, dimostra un principio fondamentale: l'efficienza non è una caratteristica statica. Uno strumento che funziona bene all'inizio può diventare un collo di bottiglia man mano che il processo diventa più complesso o che il volume dei dati aumenta.

Per questo motivo, abbiamo deciso di sviluppare una nostra soluzione custom. Non perché siamo "sviluppatori per principio", ma perché la nostra competizione è un processo vivo, che cresce e cambia. Creeremo una piccola applicazione dedicata, magari open source per permettere anche ad altre realtà di utilizzarla.

Takeaway principali

  • Il software è uno strumento: la scelta tra un tool esistente e un prodotto custom dipende dall'obiettivo e dall'efficienza. A volte un tool è la soluzione migliore, a volte no.

  • No-Code non è la risposta a tutto: i tool no-code sono perfetti per prototipi o per processi semplici, ma diventano inefficienti per la gestione di logiche complesse e volumi di dati importanti.

  • Il codice è efficiente: la programmazione è il modo più efficace per creare soluzioni scalabili, veloci e su misura per le esigenze specifiche di un'azienda.

  • Adatta lo strumento al contesto: la scelta di passare al custom non è una questione di principio, ma di pragmatismo. Quando un tool esistente mostra i suoi limiti, è il momento di sviluppare una soluzione dedicata.

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Davide Leoncino

Co-founder di BitBoss | Head of Marketing