La "tecnologia O.B.C." a volte è la scelta giusta

Cos'è la "tecnologia O.B.C." e perché a volte è la scelta giusta

Nel mondo dello sviluppo software si sente spesso parlare di eleganza del codice, architetture complesse e soluzioni pulite. Tutto molto bello in teoria, ma in un contesto di business, inseguire la perfezione può essere l'errore più grande. È qui che entra in gioco la filosofia della tecnologia O.B.C.
Meme di uomo intento a spiegare davanti a un macchinario artigianale e scritta: La famosa tecnologia O.B.C.

Nel mondo dello sviluppo software, si sente spesso parlare di eleganza del codice, architetture complesse e soluzioni pulite. Tutto molto bello in teoria, ma in un contesto di business, inseguire la perfezione può essere l'errore più grande. In questo scenario entra in gioco la filosofia della tecnologia O.B.C. (Occhio e Buco del Culo). Un nome provocatorio, certo, ma dietro si nasconde un approccio pragmatico: a volte, fare le cose “sporche e veloci” è la cosa migliore per un prodotto.

Questa filosofia non è un inno alla sciatteria, ma un promemoria che la vera efficacia sta nel raggiungere un obiettivo nel modo più rapido ed efficiente possibile, specialmente quando devi validare un’idea.

Il paradosso della perfezione: over-engineering

L'hobby preferito di molti sviluppatori è l’over-engineering: la tendenza a creare soluzioni troppo complesse per problemi semplici. Questo approccio nasce spesso dal desiderio di costruire qualcosa di tecnicamente perfetto, a prova di futuro.

Tuttavia, l’over-engineering ha un prezzo molto alto, soprattutto in un contesto di startup o di lancio di nuovi prodotti:

  • Aumento dei costi: una maggiore complessità richiede più tempo e risorse per lo sviluppo.

  • Riduzione della flessibilità: un’architettura troppo rigida è difficile da modificare quando il mercato cambia.

  • Tempi di implementazione più lunghi: concentrarsi troppo sui dettagli può farti perdere il momento giusto per il lancio del prodotto.

Il rischio è quello di finire con un prodotto “fantastico” dal punto di vista tecnico, ma che arriva sul mercato troppo tardi e non risponde più alle esigenze degli utenti. In altre parole, un fallimento.

La tecnologia O.B.C. come strumento di business

Quando lanci un prodotto sul mercato, la cosa più importante è la velocità. Arrivare prima dei competitor ti permette di scoprire cosa funziona e cosa no, raccogliere feedback e adattare il prodotto in base alle reali esigenze degli utenti.

La tecnologia O.B.C. è uno strumento che ti permette di fare proprio questo. È un approccio rudimentale, che dà priorità alla funzionalità rispetto all’eleganza. L’obiettivo non è creare il codice perfetto, ma un Minimum Viable Product (MVP) che funzioni e ti consenta di entrare subito sul mercato.

Certo, questo approccio comporta rischi e compromessi tecnici che in futuro potrebbero avere un costo. Ma quel costo è ampiamente ripagato dalla rapidità e dalla capacità di apprendimento che ottieni lanciandoti prima degli altri.

E quindi, qual è la soluzione migliore?

Non esiste una risposta univoca. La scelta tra un approccio “pulito” e uno “O.B.C.” dipende dal contesto. Non serve un’architettura da milioni di euro per testare una semplice applicazione o per validare un’idea.

Ecco alcuni spunti per orientarti nella scelta:

  • Fase di validazione: se devi testare un’idea, l’approccio O.B.C. è quasi sempre la scelta giusta. Ti permette di risparmiare tempo e denaro, e di capire se il tuo prodotto ha potenziale prima di investire troppo.

  • Prodotto maturo: quando il prodotto è già sul mercato e ha un flusso di cassa stabile, ha senso investire in un refactoring per renderlo più scalabile e manutenibile.

  • Coinvolgi il team: la decisione non deve essere solo del manager o del cliente. Parla apertamente con il tuo team di sviluppo. Se tutti comprendono i pro e i contro dell’approccio, sarà più facile restare allineati sugli obiettivi.

In sintesi, la perfezione tecnica è un valore, ma non deve mai diventare un ostacolo al successo del prodotto.

Riassunto e takeaway

  • La tecnologia O.B.C. non è sinonimo di sciatteria: è un approccio pragmatico che privilegia velocità e funzionalità rispetto all’eleganza del codice.

  • L’over-engineering è il vero nemico: la complessità inutile porta a costi più alti, meno flessibilità e ritardi nel lancio.

  • La velocità è un superpotere: andare veloci sul mercato ti permette di validare le idee e imparare dai tuoi utenti.

  • Dipende dal contesto: la soluzione migliore non è sempre la più bella dal punto di vista tecnico, ma quella più adeguata alla fase del prodotto.

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Tommaso Salvetti

Co-Founder | Ad @ BitBoss