The state of development in Italy 2022: AI for Code

The state of development in Italy - 2022

AI for code

Questa sezione è un'integrazione realizzata successivamente alla pubblicazione dei risultati relativi all'edizione 2022 di The State of Software Development in Italy e approfondisce il rapporto degli sviluppatori con i nuovi strumenti di supporto allo sviluppo basati su intelligenza artificiale.

Nel momento in cui sono stati pubblicati i risultati dell'edizione 2022, il 75% degli intervistati non aveva mai utilizzato strumenti di supporto alla scrittura del codice basati su AI e in generale la maggior parte di loro non aveva un'opinione in merito (i dati relativi a questo argomento si trovano all'interno dell'area Tecnologie di questa ricerca).

L'obiettivo di questo focus è di capire se e in che modo la diffusione di ChatGPT, avvenuta poco dopo la pubblicazione dei risultati della ricerca, abbia in qualche modo cambiato l'idea che i developer avevano riguardo a questi strumenti. Le domande che seguono sono state poste a un pool di 150 sviluppatori che risiedono in Italia.

Hai mai usato strumenti per il completamento o il suggerimento del codice basati su AI?

Ad appena un paio di mesi dall'uscita di ChtatGPT, il 63,5% degli sviluppatori intervistati afferma di aver utilizzato tali strumenti per scrivere codice. Di questi, il 15.1% li ha utilizzati solamente in via esplorativa per la propria formazione, mentre il 48,4% di loro afferma di averli utilizzati anche in ambito lavorativo.

Tra coloro che non hanno mai utilizzato questi strumenti, il 32,3% dichiara di avere l'intenzione di approfondire questa tecnologia nel prossimo futuro, mentre solamente il 4,3% dice di non essere interessato.

Quali strumenti hai utilizzato?

L'87,9% di coloro che hanno dichiarato di aver utilizzato tali strumenti afferma di aver provato principalmente ChatGPT. Seguono Copilot al 50%, Tabnine al 19% e Kite all'1,7%.

Se confrontiamo questi risultati con i dati di utilizzo precedenti, notiamo come non solo ChatGPT abbia attirato su di sé la curiosità di molti sviluppatori, ma come possa aver anche spinto gli sviluppatori a provare strumenti simili. I precedenti risultati vedevano infatti Copilot al 17,4% e Tabnine al 9,4%.

Qual è la tua opinione in merito a questi strumenti?

Se è vero che l'interesse dei developer verso tali strumenti è aumentata, è anche evidente come le opinioni a riguardo siano molto frammentate. Il 44,1% degli intervistati ritiene che si tratti di strumenti in grado di semplificare il lavoro, ma non di stravolgere la vita professionale dei developer. Per contro, il 33,3% trova questi strumenti entusiasmanti e in grado di cambiare totalmente il modo di lavorare dei developer nel prossimo futuro.

Rimane più bassa la percentuale di coloro che reagiscono in maniera più fredda, riconoscendone alcuni aspetti positivi, ma senza provare per essi particolare entusiasmo (17,2%). Ancora più bassa è la percentuale di chi dice di non avere alcuna opinione in merito (5,4%).

È sicuramente interessante notare come nessuno degli intervistati abbia dichiarato di ritenere queste tecnologie del tutto prive di utilità pratica.

Qual è la tua opinione riguardo il futuro della tua professione alla luce della recente diffusione di questi strumenti?

Prima dell'uscita di ChatGPT il 63,7% degli intervistati si è dimostrato molto ottimista prevedendo un futuro in cui la figura del developer sarà sempre più richiesta.

Dopo la diffusione di questo strumento il 55,9% dei developer continua a non sentirsi minacciato dalle nuove tecnologie, mentre è salita al 32,3% la percentuale di coloro che pensano che la professione del developer sia destinata a diventare elitaria e accessibile solo ai migliori, con gli sviluppatori di basso livello destinati a essere sostituiti da altre soluzioni.

Sono in pochi a pensare che la professione sarà minacciata dalla concorrenza (8,6%) e ancora meno coloro che pensano che quella del developer sarà una professione destinata a scomparire.

In che misura il lancio di ChatGPT ha modificato l'idea che avevi fino a pochi mesi fa riguardo il futuro della professione del Developer?

Da come gli intervistati hanno risposto a questa domanda si può vedere come siano pochi gli sviluppatori che hanno percepito uno stravolgimento totale della propria professione a seguito della diffusione di questo strumento. Non si può dire tuttavia che esso sia passato inosservato. Molti degli intervistati hanno dichiarato di aver cambiato in qualche modo l'idea che avevano fino a pochi mesi fa riguardo il futuro della loro professione: in una scala da 0 a 10 il 41,3% ha risposto alla nostra domanda con una valutazione tra il 6 e l'8.

Va comunque detto che una buona percentuale non è rimasta molto toccata da questo evento: il 32,6% infatti ha dato una votazione tra lo 0 e il 3 mentre in generale più di metà degli intervistati ha dato una valutazione di 5 o inferiore. Questo grafico rimarca ancora una volta la grande frammentazione di opinioni all'interno dell'ecosistema degli sviluppatori, riguardo l'emergere di queste tecnologie.

Considerazioni finali

I risultati di questa ricerca ci mostrano come la diffusione di ChatGPT abbia attirato l'interesse degli sviluppatori verso tutti gli strumenti di supporto allo sviluppo basati su intelligenza artificiale. Anche se ChatGPT è al momento il più itiulizzato (provato da quasi il 90% degli intervistati), è evidente come il fenomeno abbia avvicinato i developer anche ad altri strumenti che erano già presenti sul mercato come Copilot e Tabnine.

Per quanto sia cresciuto l'hype intorno a questa tecnologia però, le opinioni che ne hanno i professionisti del codice sono ancora molto frammentate tra chi accoglie queste tecnologie con grande entusiasmo e chi si mostra più cauto riguardo il loro reale utilizzo pratico. Una cosa è certa, la diffusione di questi strumenti non è passata inosservata e nessuno dei nostri intervistati ritiene che queste tecnologie siano del tutto prive di interesse e che non avranno implicazioni future. Ciò che traspare dal pensiero della maggior parte dei developer intervistati è però la consapevolezza che si tratti di tecnologie ancora embrionali e questo rende difficile per molti developer esprimere un'opinione netta in merito.

Un fattore valutato all'interno dell'indagine ha riguardato anche la relazione tra la seniority degli sviluppatori e il loro grado di coinvolgimento verso queste tecnologie. Non è tuttavia emersa una relazione forte tra l'esperienza e l'utilizzo di strumenti come ChatGPT. Pare quindi che le opinioni siano molto frammentate a prescindere dal livello di seniority.Il pensiero dominante è che la vera utilità di questi strumenti sarà visibile nei prossimi anni che ora questi strumenti siano ancora per molti aspetti imperfetti.

Un altro aspetto che ci premeva indagare, era capire se, dopo la diffusione di ChatGPT gli sviluppatori avessero cambiato la loro opinione riguardo il futuro della professione, sentendosi in qualche modo minacciati da questa tecnologia o sentendo l'urgenza di aggiornarsi in tal senso. Osservando i risultati, l'opinione prevalentemente ottimista verso il futuro non è mutata e quasi il 60% degli intervistati ritiene che nei prossimi anni la figura dello sviluppatore sarà comunque sempre più richiesta. Cresce però l'opinione (data dal 32,3% del campione) che il lavoro del developer sarà spostato ad un livello più alto, di correzione e supervisione del codice, allontanandosi almeno in parte dal suo lato più operativo.

Infine, i developer intervistati che si sono mostrati più scettici nei confronti di queste tecnologie ritengono che per valutare la correttezza del codice generato da strumenti come ChatGPT sia necessario guidare in maniera molto consapevole tutto il processo. Ciò implica una una grande esperienza da parte di chi utilizza questo strumento, che non può, almeno per ora, affidarsi totalmente all'intelligenza artificiale. Ciò significherebbe rischiare di generare errori e la creazione codice non comprensibile.

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