The state of development in Italy 2022: Dipendenti

The state of development in Italy - 2022

Dipendenti

In questa sezione mettiamo in luce la figura dello sviluppatore che lavora come dipendente.

Porremo un focus sull'azienda e in particolare sul metodo di lavoro utilizzato all'interno delle aree di sviluppo, su quali tipi di prodotto vengono sviluppati e sulle dinamiche interne che regolano i team di lavoro all'interno delle società. Infine approfondiremo gli stipendi, le tipologie contrattuali e le politiche aziendali riguardo al remote working.

Ruolo in azienda

Il 72,3% dei dipendenti intervistati assume un ruolo operativo, mentre il 24,1% si definisce Tech lead e il 3,6% è CTO.

Come per gli anni passati, abbiamo incrociato questi dati con il livello di seniority dei developer intervistati: nessuno degli sviluppatori che si sono definiti Junior dice di ricoprire il ruolo di tech lead o di CTO. Anche passando ad analizzare i developer di media esperienza, la quasi totalità di loro (93,5%) ha affermato di ricoprire un ruolo operativo. È solamente tra i senior che troviamo le percentuali più frammentate: il 56,6% si definisce developer, il 36,6% è tech lead e il 5,9% ricopre il ruolo di CTO.

Questi dati confermano una certa correlazione tra livello di esperienza e avanzamento di carriera. Va comunque sottolineato che più della metà dei developer senior ha dichiarato di svolgere un ruolo operativo. È quindi naturale pensare che, una volta raggiunto un certo livello di esperienza, la carriera di uno sviluppatore possa imboccare strade diverse anche in base alle scelte personali, all'attitudine e alle esigenze aziendali.

Dimensioni dell'azienda

Il 61,5% degli intervistati afferma di lavorare all'interno di aziende che contano più di 50 dipendenti, mentre meno del 10% dei developer intervistati è assunto in micro imprese. È probabile che aziende di grandi dimensioni possano offrire un salario più competitivo e condizioni lavorative più appetibili e che invece le aziende più piccole preferiscano collaborare più spesso con freelance piuttosto che costruire team interni.

Estensione dei team di sviluppo

Abbiamo chiesto agli intervistati quanti sviluppatori lavorano all'intero della propria azienda. La percentuale più alta (30,8%) riguarda società che contano al loro interno più di 50 sviluppatori tuttavia le percentuali risultano essere abbastanza equilibrate.

Tipo di contratto

La quasi totalità degli sviluppatori intervistati è legata ad un contratto full-time. Solo il 2,6 % lavora part-time e ancora più bassa è la percentuale relativa alle altre forme di contratto come stage, tirocini e contratti di lavoro parasubordinati.

Tipologie di prodotto

Quasi il 60% degli sviluppatori intervistati realizza prodotti custom per i clienti, mentre più della metà si occupa di fare manutenzione e sviluppo su uno o più prodotti standard che l'azienda vende ai suoi clienti. Il 31,4% lavora su prodotti utilizzati internamente dalla propria azienda, come software gestionali o CRM.

Meno del 10% dice di lavorare per prodotti open source e solo l' 1,4% si occupa di altre attività come ricerca e sviluppo o consulenza. È da tenere presente il fatto che molti intervistato hanno dichiarato di lavorare su diverse tipologie di prodotto, quindi è probabile pensare che gli stessi team tecnici all'interno dell'azienda si occupino contemporaneamente di diverse tipologie di prodotti.

Propensione dell'azienda ad innovare

Abbiamo chiesto ai developer come valutassero la propensione all'innovazione della propria azienda: il 61,6% ne ha dato una valutazione positiva, mentre solo il 9,7% ritiene che la propria azienda abbia una propensione ad innovare molto bassa.

Incrociando questi dati con la dimensione delle aziende non sono emerse grosse differenze sulla percezione che ne hanno i developer. Questo ci fa pensare che esistano anche aziende molto piccole con una spiccata propensione all'innovazione e che quindi il fattore della dimensione non sia particolarmente rilevante per quanto riguarda la volontà di innovare.

Motivo di una bassa propensione ad innovare

Abbiamo poi chiesto ai developer quali potrebbero essere i motivi he spingono un'azienda ad avere una bassa propensione all'adozione di nuove tecnologie. La motivazione percepita più diffusa è legata alla mancanza di tempo da dedicare a queste attività (58,8%) seguita dalla mancanza di volontà da parte dell'azienda (46,9%).

La mancanza di figure dedicate a queste attività e la mancanza di capacità da parte dei membri del team, insieme alla mancanza di tempo, portano a pensare come molte aziende, pur avendo interesse verso l'innovazione, non abbiano le risorse necessarie da dedicare a questa attività.

Solamente il 2,2% ritiene che non ci sia la necessità di innovare e incrociando i dati, è emerso come queste risposte riguardino più che altro aziende che vendono un prodotto standard già consolidato sul mercato che non incontra la volontà dei clienti di investire sull'innovazione.

Pair programming

La tecnica del pair programming è adottata dal 39,8% delle aziende nelle quali sono assunti i developer intervistati.

Utilità del pair programming

Abbiamo quindi chiesto ai developer quali sono, secondo i loro, i vantaggi dati dall'utilizzo di questa tecnica e la stragrande maggioranza ha individuato il maggiore beneficio nell'accompagnamento di chi è meno esperto.

Il pair programming è utile per scovare bug e malfunzionamenti per il 43% degli intervistati mentre alcuni non hanno un'opinione in merito (16,5%) e una piccola percentuale non trova alcuna utilità in questo metodo (3,2%).

Metodo di lavoro

Il 74,7% del nostro campione dichiara che all'interno della propria azienda, per quanto riguarda l'area di sviluppo, viene utilizzato il metodo agile. Solo il 16,1% dice di utilizzare il metodo waterfall, mentre emerge anche in questo caso una certa variabilità in base al progetto, anche all'interno degli stessi team di lavoro.

È interessante notare come una piccola percentuale (5,8%) abbia dichiarato che all'interno della propria azienda non viene utilizzato alcun metodo in particolare e che sia presente una certa confusione da questo punto di vista.

Opinione sul metodo di lavoro

Se ci soffermiamo sul livello di soddisfazione degli intervistati riguardo al metodo di lavoro utilizzato in azienda, In una scala da 1 a 10 la maggior parte di loro si ritiene abbastanza soddisfatta.

Coloro che hanno dichiarato di utilizzare il metodo agile, hanno dato una votazione media di 7,3 su 10, mentre chi ha dichiarato di utilizzare il metodo waterfall ha una votazione media di 5,3. Infine, se prendiamo tutti coloro che hanno dichiarato di non utilizzare un metodo in particolare o di utilizzare tecniche miste o variabili si sono detti tendenzialmente insoddisfatti, con un voto medio di 3,9.

L'importanza del Project Manager

Quanto è importante per i developer la possibilità di interfacciarsi con Project Manager con competenze tecniche durante lo sviluppo?

A questa domanda il 74,8% degli intervistati ha assegnato, su una scala da 1 a 10, un voto pari o superiore a 8, mentre solo l'8,7% ha dato una votazione pari o inferiore a 5.

Libertà di scelta sulle tecnologie

Per quanto riguarda la libertà di scegliere in autonomia le tecnologie da utilizzare per i progetti, in una scala da 1 a 10, quasi la metà dei developer ha dato una votazione di 10 su 10, mentre quasi il 90% degli intervistati ha dato un punteggio di almeno 8 su 10.

Stipendio mensile netto

Il 39,8% dei developer ha dichiarato di guadagnare tra i 1500€ e i 2000€ netti al mese, seguito dal 20,8% che si attesta tra i 2000 e i 2500 e dal 18,6% della fascia 1200-1500.

Analizziamo questo dato rapportandolo con il livello di seniority degli intervistati: se ci limitiamo ad osservare gli sviluppatori con un'esperienza lavorativa superiore ai 5 anni, vediamo che più del 90% degli intervistati percepisce uno stipendio superiore ai 1500€

In media, lo stipendio netto degli sviluppatori Junior che hanno partecipato alla nostra ricerca si attesta intorno ai 1300€ al mese con un massimo di 2100€/mese. Per quanto riguarda i developer di media esperienza, la media degli stipendi è di circa 1.900€ al mese. Infine, per quanto riguarda gli sviluppatori senior, chi ha partecipato alla nostra indagine ha dichiarato un guadagno medio di 2.300€ mensili.

Lo sviluppo al di fuori del lavoro

Abbiamo chiesto agli sviluppatori dipendenti se dedicano del tempo allo sviluppo al di fuori del lavoro. A questa domanda più del 50% degli intervistati ha risposto positivamente, affermando che lo sviluppo per loro rappresenta anche un hobby. Di contro, il 20,3% dei developer afferma di non dedicare mai tempo allo sviluppo al di fuori del lavoro.

Tra questi due poli lo scenario è piuttosto frammentato tra chi afferma di studiare al fine di migliorare il proprio lavoro (21,7%) e chi si dedica a progetti imprenditoriali o a clienti esterni all'azienda, con percentuali rispettivamente del 13% e del 9,9%. Infine c'è chi si dedica raramente a questa attività, per mancanza di stimoli, di tempo e di energie.

Il remote working in azienda

Come viene applicato il remote working all'interno delle aziende per quanto riguarda l'area sviluppo? Il 30% dei nostri intervistati afferma di lavorare sempre da remoto, mentre il 9,9% dichiara di lavorare sempre in presenza. La percentuale di developer che lavorano in forma ibrida con alta presenza in ufficio è del 25,2%.

La percentuale di quegli sviluppatori che lavorano in forma ibrida con bassa presenza in ufficio infine è del 26,1%.

Livello di remote working desiderato

Secondo gli sviluppatori intervistati, la modalità di lavoro più auspicabile è proprio la forma ibrida, a patto che l'azienda garantisca un alto livello di remote working rispetto al lavoro in presenza.

La modalità ibrida con bassa presenza in sede è infatti la modalità di lavoro più desiderata, incontrando le preferenze del 52,8% degli intervistati. Anche il full remote è molto apprezzato (33%), mentre percentuali molto più basse si dicono più inclini ad una modalità che predilige il lavoro in presenza (12,5%) o addirittura sempre in presenza (1,7%).

La spinta verso il remote working

Quali sono le motivazioni che spingono i developer a preferire un lavoro principalmente da remoto?

Per il 91,4% la gestione del proprio tempo è l'elemento fondante che sta alla base della filosofia del remote working. Più della metà degli intervistati però ha sottolineato come lavorare a distanza garantisca una maggiore produttività. La difficoltà a raggiungere il posto di lavoro è un altro fattore che porta a preferire il remote working e che è stato indicato come determinante dal 43,2% degli intervistati.

Un peso molto minore è ricoperto dalla volontà di sentire meno o su di sé il controllo da parte dei propri superiori (7,8%), mentre una piccola percentuale da importanza ad altri fattori, come la necessità di lavorare da luoghi sempre diversi o la necessità di ridurre i costi di trasporto.

La spinta verso il lavoro in presenza

Quali motivazioni sottolinea invece quella percentuale di intervistati che hanno dichiarato di preferire il lavoro in presenza?

In testa tra le motivazioni principali c'è la maggiore facilità di comunicazione in team, indicata dall'81,8% degli intervistati. Anche le maggiori opportunità di formazione che garantiscono un lavoro in presenza è un elemento importante (48,5%), mentre la possibilità di stringere legami più solidi con i colleghi è una buona motivazione per andare più spesso in ufficio per il 45,5% degli intervistati.

È interessante notare come quasi la metà (43,9%) dei developer che hanno risposto a questa domanda, indichi la maggiore produttività come un elemento a favore del lavoro in presenza. Essendo che questa motivazione è stata data anche da chi predilige il lavoro da remoto, ciò sta ad indicare come alcuni fattori presentino una componente soggettiva e di preferenza personale.

Una piccola percentuale (4,5%) afferma che il lavoro in presenza permetta di creare una maggiore separazione tra vita professionale e vita privata, mentre un'altra piccola percentuale fornisce motivazioni diverse come la necessità di accedere a strumenti specifici di lavoro.

Strumenti e metodi per monitorare le prestazioni lavorative da remoto

Vista la generale preferenza per una modalità di lavoro prevalentemente ibrida, abbiamo voluto capire come le aziende monitorano le prestazioni lavorative da remoto e se queste si avvalgono di strumenti specifici di monitoraggio.

È emerso che, secondo il 46,5% degli intervistati, la propria azienda non utilizza alcuno strumento per monitorare le prestazioni lavorative da remoto. Diverse aziende utilizzato frequenti call di allineamento con il team per assicurare gli avanzamenti dei lavori (44,4%), mentre il 25,5% degli intervistati afferma che nella propria azienda vengano frequentemente applicate scadenze strette e/o un alto controllo sul raggiungimento degli obiettivi.

Solo una piccolissima percentuale degli intervistati afferma che nella propria azienda vengono utilizzati strumenti e software specifici per il monitoraggio e il project management (1,2%).

Focus: CTO, Founder, Tech Lead che hanno smesso di sviluppare

In questa sezione vogliamo mettere un piccolo focus su quelle figure che, pur avendo un background da developer, hanno abbandonato le attività operative per ricoprire ruoli manageriali. Le figure in particolare che hanno risposto al nostro sondaggio ricoprono il ruolo di CTO, Tech Lead o founder di aziende.

Le attività a cui viene dedicato più tempo

Abbiamo chiesto agli intervistati quali sono le attività a cui dedicano più tempo, non dovendosi più occupare a tempo pieno di attività operative. Il 95% di loro svolge prevalentemente attività di coordinamento, mentre il 52,6% di loro si occupa di esplorare e ricercare nuove tecnologie.

Il 42,1% svolge attività di controllo e la stessa percentuale ha dichiarato di portare avanti attività di formazione di altre persone. Percentuali minori di intervistati svolgono attività di relazioni (26,3%).

Focus su Founder

RAL

Abbiamo infine chiesto ai founder a quanto ammonta la propria RAL e le risposte son o state prevedibilmente molto frammentate. si passa da un minimo (5,6%) che ha dichiarato una RAL minore di 15.00€ ad un 7,4% che dichiara una RAL di oltre 150000€.

La percentuale maggiore (29,6%) si attesta su una fascia che va dai 25.000€ ai 35.000€.

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